Viaggio in Praga

Di solito, viaggiare e conoscere novi posti sempre è emozionante. Se inoltre a questo, si viaggia con bella compagnia, è tutto un piacere. Io ho avuto la grande fortuna di scoprire la vecchia Praga questa settimana accompagnato di due amici; Emilio, ex-coinquilino ed erasmus di là, e Natalia, pure ex-coinquilina, sorella del primo ed erasmus a Napoli. Della sua mano, durante gli ultimi cinque giorni, abbiamo conosciuto i luoghi più famosi ed altri sconosciuti uguale di belli in Praga e la Repubblica Ceca; Abbiamo mangiato e bevuto le cose tipiche – il meglio; il vino caldo e la birra. Il civo ceco non è troppo buono- in posti stupendi dove siamo usciti qualche sera e ci siamo divertito, conoscendo gente di là e anche alcuni andalusiti erasmus dello stesso collegio che Emilio. Una gente favolosa, che, essendo andalusiti e con la sua grazia, mi hanno ricordato la mia somiglianza con quel attore che ha fatto il ruolo di Camarón. Ma anche se mi lo dicono non lo vedo.

La città di Praga è una città incantevole, di com’è perfetta. La bellezza bagna dalla torre più alta della cattedrale di San Vito fino al più umile tranvia. Grazie a le iniezioni di soldi del governo ceco –secondo ci raccontava Emilio- la città rimane cosi conservata e pulita. L’immenso centro storico è fatto di palazzi bellissimi di molti colori, con egemonia del verde, perché ci stano numerosi giardini. Dopo di leggere qualcosa sulla sua storia, tutta città si vede d’un altro punto di vista. A Praga fioriva il suo splendore storico per tutti i buchi. E l’orgoglio per la cultura e la lingua propria che ha resistito i conflitti religioso-politici della storia, che mai rispettano queste cose. Pure abbiamo notato il dinamismo culturale della metropoli nelle tante offerte di teatri e concerti che ci offrivano. Anche ci offrivano axis e altre droghe, ma non so se questo entra dentro il dinamismo della città.

Stando a Praga ci accade un fenomeno naturale che i cechi aspettavano da alcuni mesi; la prima nevicata dell’inverno! Nel pomeriggio del martedì, mentre visitavamo il museo Alfons Mucha, cominciava la nevicata che ci minacciava ad allungare il nostro soggiorno per qualche giorni. Sulla neve caduta e sotto quella che cadeva uscimmo quella sera per prendere delle birre. Mercoledì abbiamo fatto una escursione piena; andammo a visitare la città di Cesky-Krumlov. Emilio ci portò perchè diceva che conosceva il posto e che li aveva piaciuto assai. Anche la nostra passeggiata fu diversa a la sua per un piccolo dettaglio; era nevicata!! La città era come una postale di natale fatta realtà. Le case, i campanile, i ponti, il fiume, le poche genti che ci vedeva…tutto bianco. Pensando in quelle ore ricordo come patimmo per il fredo – e soprattutto io, per non avere le scarpe valide per la neve-, ma in tutto momento pensavo che valeva la pena farlo, e salire fino il castello, lassù, dove c’era una vista affascinante. Anche dall’autobus di andata e ritorno godemmo dei paesaggi di centroeuropa dipinti di bianco come se fossero d’un reportage di National Geographic.

Per dei giorni abbiamo assaggiato un pezzettino di questa vechia, triste Europa - che cantava il poeta Estellés-. Ringrazio Emilio che rivisitò quello che aveva troppo visto per farcelo ammirare, e che ci condusse per i vicoli e le linee di trasporto pubblico praghese.

Con tutto, la visita è finita essendo una di quelle che ti piacerebbe ripetere quando si possa. A l’estate, però.